SIAMO TRA I VINCITORI DEL “NEW ITALIAN BLOOD PRIZE 2018”
17 Ott , 2018 - News, Pensieri sull'architettura
UN PREMIO PER I MIGLIORI STUDI DI ARCHITETTURA ITALIANI
Da 10 anni, l’organizzazione New Italian Blood porta avanti una missione culturale fatta di master, di concorsi e di premi. Premi attraverso cui seleziona, ogni anno, i 10 migliori studi di architettura italiani: e quest’anno, proprio nell’edizione del decennale, ci siamo anche noi! Premiati nella sezione Landscape, dopo essere stati pubblicati tra i Special Guest del sito nel mese di agosto!
Prima di tutto grazie per questo importante riconoscimento, e complementi agli altri studi che lo condividono con noi, ci sono progetti davvero entusiasmanti!
IL SENSO DEL PROGETTARE E LA CREAZIONE DEL PAESAGGIO
Il premio nella difficile sezione “Landscape e spazio pubblico” ci fa enormemente piacere, perché proprio nei progetti di più ampio respiro il pensiero progettuale viene messo alla prova più duramente.
La nozione di paesaggio è cambiata enormemente, negli ultimi decenni, soppiantando la pervasiva definizione di “città” che veniva usata negli anni ’70. Il paesaggio è molto più che un panorama, e non è certo solo naturale. È la stratificazione di significati, di valori, di segni portati nel tempo, in modo ricorsivo, incoerente, disordinato, incongruo, discontinuo. E al tempo stesso – come la Chôra di Platone e Derrida – è matrice per nuove trasformazioni, per nuove significazioni. Così, il progetto diventa una rifondazione continua, che sempre crea il paesaggio, nel ri-conoscerlo.
Certo, oggi nel mondo dell’architettura vince un approccio molto più allegorico. Quante volte avete sentito una frase tipo “la forma di quest’edificio rappresenta…”: ecco, nel momento stesso in cui si deve spiegare che una forma vuole rappresentare qualcosa, il progetto è fallito. I valori inscritti nelle forme sono reali, concreti solo quando sono percettibili dalle persone. Quindi, per noi il progetto ha valore solo quando ognuno di noi può sentire risuonare l’architettura, e vibrare con essa. I progetti più felici realizzano questa risonanza, questa riverberazione.
Per questo, i progetti che presenteremo nelle varie mostre che seguiranno il premio (seguiteci su Facebook!) sono quelli che più identificano il nostro senso per la creazione del paesaggio.
PROGETTI CHE RISUONANO DI SIGNIFICATO
Come ne IL GIARDINO NEL CIELO, dove la statuaria ciminiera viene trasformata dai valori che insistono su di essa. Così da un lato svanisce, realizzando il sogno di un paesaggio purificato: non solo cancellandola, o abbattendola, ma trasformandola in modo onirico. E dall’altro invece svetta, lasciando che il tronco si libri nell’aria, quasi come una mongolfiera: diventando landmark assoluto. Vincono i valori del parco, con il verde che riconquista le canne fumarie, ma al tempo stesso quelli dell’archeologia industriale, rinforzandola nella percezione del percorso museale. Non si instaura una gerarchia tra i valori. Piuttosto, il progetto armonizza le tensioni, accordandole in modo che concorrano al medesimo risultato. Una sintesi capace di risuonare di tutti quei valori.
O come in EPIFANIA, dove il giardino di Palazzo Fabroni viene completamente trasformato e rigenerato, proprio grazie al recupero della sua storia. I valori storici del giardino all’italiana si fondono con quelli dell’uso contemporaneo legato all’arte. E si accordano con spazi verdi dalla natura meno esclusiva e più pubblica, e con il carattere di persistenza effimera del Palazzo di oggi. Così, l’installazione sensoriale trae da questi significati la sua forma, evocando il passato e suggerendo il contemporaneo.
Nessuna rappresentazione, nessun simbolismo. Invece, le forme del progetto concorrono a creare stupore, estasi, bellezza, armonizzando tracce di significati passati e futuri. Lavorando sulla percezione delle persone, sulla loro possibilità di intuire il senso delle cose, senza intellettualismi.
LA VIA DEL PROGETTARE
Ma questa stessa attenzione al progetto come messa in forma di valori percettibili si trova anche negli altri nostri progetti. Nei progetti per spazi pubblici, dal Nuovo Stadio Filadelfia alla piazza di Asigliano Veneto, come in quelli di abitazioni e appartamenti, da Satori a Colourful_T, Mach2, Red, Mikrokosmos e tanti altri. Negli allestimenti e progetti per esposizioni, da Escargot a Stato di Necessità, Ohmu, Equivivere, come negli arredi, da Fiumemari a Costellazioni, Duca, Mitata e così via.
Perché cambia la scala, e mutano i soggetti coinvolti: ma non il nostro modo di agire. I significati e i valori che le persone danno (senza nemmeno saperlo!) alle forme sono differenti ogni volta, “sempre e di nuovo”. Rivestiamo sempre i luoghi dei nostri valori, delle nostre percezioni, delle nostre impressioni. Per questo amiamo certi luoghi, o certi usi degli spazi, che si tratti di una cucina o di un parco. Ecco, scoprire quei valori, farli germogliare, è il modo per mettere in forma pezzi di arredo, stanze, appartamenti, case, edifici, spazi pubblici. Questa è la nostra via del progettare.
UN VIAGGIO TRA I MIGLIORI STUDI DI ARCHITETTURA ITALIANI, E UNA SPERANZA
Fa molto piacere scoprire gli studi premiati, che potete scoprire man mano sulla pagina Facebook di NIB o, dal giorno della premiazione, sul loro sito ufficiale – dove trovate anche i vincitori delle edizioni precedenti. Vi si trovano progetti di grande bellezza e delicatezza, capaci di sviluppare i temi del paesaggio e dell’architettura fino a vette di autentica poesia. Tutti prodotti da studi, come noi, Under36. Giovani modi di vedere l’architettura e il progettare che si affacciano al mondo del costruire.
E ora ci auguriamo, per tutti gli studi premiati, un futuro in cui queste qualità siano riconosciute. Cioè messe sempre in condizione di produrre effettive trasformazioni fisiche. Una possibilità fin troppo spesso minata sul nascere dal sistema dei concorsi e degli affidamenti di incarico propri del nostro Paese, che speriamo invece diventi in grado di valorizzare le eccellenze professionali e artistiche.
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