L’ARCHITETTURA NON È MA AVVIENE. COSTELLAZIONI
13 Ago , 2018 - News, Pensieri sull'architettura
Nei nostri lavori, spesso parliamo di quanto il progetto sia senza confini. Di quanto tutto ciò che avviene possa divenire architettura, e di come il nostro agire tenda sempre allo svelare un lato unico e potenziale di ogni contingenza. Rendere speciale ogni momento è una frase che molti ripetono, ma cosa significa? Significa anche scoprire che ogni volta che aggiungiamo un pezzo di un edificio, di un appartamento, di un arredo, possiamo andare oltre. E creare qualcosa che arricchisca la nostra esperienza del quotidiano, il nostro vivere ordinario, rendendolo quindi, davvero, speciale. In questo modo impariamo anche ad apprezzare le piccole cose: perché anch’esse posso divenire speciali, uniche. E dare quindi una dimensione personale al luogo che viviamo.
Vittorio Gregotti, in un testo di qualche anno fa, scriveva una frase a cui siamo molto affezionati:
“In particolare la verità in architettura si produce a partire dal duplice rischio della relazione tra autonomia della ricerca di un fondamento del proprio fare ed eteronomia dell’occasione […] Non vi è un sapere costituito della verità nelle pratiche artistiche, ma solo produzione di verità: la verità non è ma avviene” (“Incertezze e simulazioni”, Skira, Milano 2011, p. 23).
Così è per l’architettura.
Così è per Costellazioni. Un progetto che inventa un’occasione, e che trasforma l’ordinario in straordinario. Scoprite come…
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