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ONLINE LA RECENSIONE DE “LA FATTORIA RADIOSA”, DI LE CORBUSIER

15 Set , 2019 - Architettura

FORME DELLA LIBERTÀ

Nessuno è celebrato come Le Corbusier, tra gli architetti. E con ragione! la sua ratio intellettuale non è stata solo la legittimazione del suo agire progettuale: non erano, in parole povere, scritti tesi a vendere il suo prodotto. Le sue parole segnano un’epocale tentativo: quello di generare un mondo nuovo, in cui il progresso moderno sostituisca l’impero della borghesia, e “La Fattoria Radiosa” (La Ferme Radieuse) va in questa stessa direzione.

Naturalmente, Le Corbusier fallì miseramente. Come qualunque utopia, il Movimento Moderno non poteva che diventare mitico nel suo restare inattuabile e inattuato. La sua importanza stilistica è ovvia, e non vale nemmeno la pena parlarne. Ciò che però potrebbe, dovrebbe interessare chiunque è il pensiero che sottendeva quello stile. Il Movimento Moderno è stato, in fondo, l’ultimo tentativo di fare forme i cui significati fossero condivisi dalla società, prima del crollo postmoderno (vi rimando all’introduzione di TURNS).

L’ATTUALITÀ DE LA FATTORIA RADIOSA

La Fattoria Radiosa potrebbe sembrare un figlio minore del pensiero del Corbu: in fondo, è sempre stata oscurata dalla ben più famosa Città Radiosa (la Ville Radieuse). Eppure, è un testo illuminante sulla relazione tra spazio e potere, e sul modo che abbiamo di guardare ai rapporti sociali. Un testo incredibilmente attuale in quest’epoca di sovranismi, e da leggere con attenzione, per capire dove stia la soglia tra la libertà e il controllo.

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