Bottega di Architettura

Bottega di Architettura | Carlo Deregibus Silvia Sgarbossa | logo
Tunisi, Tunisia
Committente: Banque tuniso-libyenne (BTL)
Importo lavori: 10.300.000 €
Superficie complessiva: 8.000 mq
Team Leader: A. Halouani | Architecture Au Cube SARL
Engineering Consultant: G. Vacchina | MCM impianti
Architecture Consultant: Luca Reinerio, con Carlo Deregibus

Significati e simboli di un centro direzionale

La nuova sede della BTL doveva essere un vero e proprio landmark per la città di Tunisi. Serviva un’immagine iconica, simbolica, unica. Nasce così un centro direzionale che unisce grazia, significati simbolici e tecnologia, e che chiunque, percorrendo il Boulervard de la Terre o la grande Voie du Centre Urbain Nord, riconoscerà.

Un edificio dalla stereometria semplice. Un grande cubo vetrato interamente rivestito da un grande treillage metallico che rinnova la tradizionale mashrabiyya araba, ritagliato da enormi cornici quadre che creano una percezione surreale, inattesa. L’accesso principale avviene dai grandi assi viari, mentre sui fronti urbani la struttura del treillage forma spazi porticati. Luoghi d’ombra, in effetti, a mediare l’ambito pubblico della città e quello privato degli uffici della banca. Una grande hall a doppia altezza accoglie i clienti, e introduce agli uffici interni.

Questa articolazione concentra nel centro direzionale tutti i significati simbolici propri della BTL. Prima di tutto la Modernità: L’edificio è l’espressione di una stagione ancora da venire, un futuro reso attuale dal progetto. La Generosità: l’immagine quasi surreale delle enormi aperture fuori scala esprime il senso di apertura e inclusività della banca. E la Trasparenza: la rinnovata mashrabiyya che protegge l’involucro ne permette anche la piena visione. Esprimendo così, oltre alla trasparenza, anche il significato di Sicurezza e tranquillità.

Pattern geometrici e treillage metallici

Il progetto recupera e attualizza molti elementi della cultura araba e musulmana.

Prima tutto la ripetizione della texture geometrica. Nella cultura musulmana, l’immagine del divino non è mai data da un’icona, o da una fuga prospettica, ma piuttosto dalla ripetizione senza fine di un elemento. In quella ripetizione, cioè ovunque, alberga il divino. E nella nuova BTL, la trama ricopre tutto, indifferentemente, permettendo l’emergenza di punti singolari ma non catalizzanti. Poi le grandi cornici a mosaico che inquadrano le grandi aperture. Anche la ripetizione di tessere, uniformi, tutte uguali, fa parte della tradizione. Così come il sottolineare le aperture con grandi elementi dalle forme semplici, rese ricche dalla trama di decoro. E ancora, gli schermi che velano gli interni. Le pareti intrecciate, quasi fossero tessute, creano un effetto vedo-non-vedo che al tempo stesso garantisce la protezione dal sole. L’ombra, traforata, come valore.

Questi richiami sono armonizzati in una soluzione contemporanea e innovativa, che rinnova l’immaginario della tradizione. Questa relazione diventa la cifra distintiva del centro direzionale della BTL, esprimendo il suo proiettarsi nel futuro e insieme le sue radici profonde.

Flessibilità e smart building

Un centro direzionale deve essere efficiente, flessibile, smart. Deve facilitare l’incontro e lo scambio tra le persone, e al tempo stesso ne deve favorire le condizioni lavorative. Questo sia all’interno degli spazi propriamente dedicati al lavoro, sia in quelli di relax flessibile, secondo una concezione di smart working ormai sempre più diffusa. Inoltre, l’edificio deve consentire la massima flessibilità degli spazi, favorendo i processi di identificazione delle persone con i luoghi.

Questa flessibilità è ottenuta attraverso un sistema costruttivo disposto su una maglia quadrata di lato 1,35 metri che ordina ogni elemento, dai montanti di facciata agli elementi del controsoffitto e del pavimento galleggiante. In questo modo, tutti gli spazi sono effettivamente modulari e possono essere quindi modificati indipendentemente dai sottosistemi di impianti. Inoltre, l’adozione di questo standard abbatte i costi di costruzione e ne semplifica il processo.

Le divisioni tra i diversi enti previsti sono allo stesso modo totalmente flessibili, grazie al nucleo distributivo. La flessibilità è resa possibile inoltre dall’adozione di tecnologie per la gestione intelligente delle risorse, che rendono semplici cambi anche radicali degli spazi.

Project management

L’attività di pm ha riguardato tutta la fase progettuale. Fin dalla creazione del concept, in effetti. E traducendo poi il concept in un progetto cantierabile, coordinando i vari soggetti e un team di lavoro variabile tra le 4 e le 8 persone.

Nei primi dialoghi con i partner, era emersa l’idea di un edificio che rinnovasse la tradizione. E da qui nasceva il primo spunto, uno schizzo originale che anticipava tutti i punti significativi del progetto. Il treillage, le grandi aperture, il valore dello spigolo, la stereometria, le vetrate.

In particolare, due erano gli elementi particolarmente critici. Il primo era la modularità. Era necessario trovare un modulo “base”, una misura su cui tarare l’intero edificio. Questa aveva chiari riflessi sul programma distributivo e sulle soluzioni costruttive. Per definire un modulo minimo adatto a ogni scala del progetto, il project management ha imposto una stretta collaborazione tra i soggetti professionali, in modo da ottimizzare la soluzione rispetto a efficacia distributiva, flessibilità, efficienza energetica e impiantistica, semplicità costruttiva del sistema di facciata e ottimizzazione dei costi.

Il secondo aspetto critico era, naturalmente, il grande treillage. Come per le “vele” della Sohar University, l’attività di pm ha riguardato l’evoluzione di un concetto astratto in un elemento costruibile. Lo ha fatto ottimizzando le geometrie, progettandone l’ingegnerizzazione, inventandone il sistema di fissaggio e la relazione col sistema-facciata. E, naturalmente, controllandone i costi. Uno sviluppo portato avanti sempre tenendo in considerazione la percezione della facciata, per definirne al meglio caratteri dimensionali e tecnologici.

BTL | nuovo centro direzionale

Il nuovo centro direzionale per la Banque Tuniso-Libyenne a Tunisi. Vista esterna | Bottega di ArchitetturaIl nuovo centro direzionale per la Banque Tuniso-Libyenne a Tunisi. Planimetria di progetto | Bottega di ArchitetturaIl nuovo centro direzionale per la Banque Tuniso-Libyenne a Tunisi. Piante | Bottega di ArchitetturaIl nuovo centro direzionale per la Banque Tuniso-Libyenne a Tunisi. Piante | Bottega di ArchitetturaIl nuovo centro direzionale per la Banque Tuniso-Libyenne a Tunisi. Sezioni e Prospetti | Bottega di ArchitetturaIl nuovo centro direzionale per la Banque Tuniso-Libyenne a Tunisi. Dettaglio costruttivo | Bottega di ArchitetturaIl nuovo centro direzionale per la Banque Tuniso-Libyenne a Tunisi. Dettaglio | Bottega di ArchitetturaIl nuovo centro direzionale per la Banque Tuniso-Libyenne a Tunisi. Il primo schizzo by Carlo Deregibus | Bottega di ArchitetturaIl nuovo centro direzionale per la Banque Tuniso-Libyenne a Tunisi. Viste | Bottega di Architettura

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