Sohar, Al Batinah, Oman
Committente: Oman Education & Training Investment Co. (SAOG)
Importo lavori: 9.000.000 €
Superficie complessiva: 35.000 mq
Lead Consultant: ME STUDIO Engineering consultancy LLC
Architecture Consultant: Baietto Battiato Bianco architetti associati
Construction Management Consultant: CMCCO
Supervision Consultant: EIDC LLC
Project mngt [vele]: Carlo Deregibus
Un iconico centro sportivo
Enormi investimenti stanno trasformando radicalmente la Sohar University: attraverso un imponente programma di costruzione, sorgono nuovi edifici in tutto il Main Campus. E con la sua iconica presenza, il Physical Education Building costituirà la perla di questo grande complesso. Un centro sportivo che includerà una sala multifunzionale da 2.500 mq, piscine per adulti e bambini, un campo da squash e una palestra, oltre a uffici, una galleria commerciale e vari spazi pubblici.
Il centro sportivo doveva diventare un simbolo per l’intera Sohar: grandi vele ne contorneranno il perimetro, come se l’edificio solcasse i mari. Un effetto rafforzato dalla texture superficiale in maglia metallica, che forma pattern diversi, come teli sulle vele, e brilla nel sole. La presenza scenica si unisce a un impianto efficace ma anche flessibile. L’edificio fronteggia il grande campo da calcio e le piste d’atletica, ed è diviso in due macro-zone: da un lato, la palestra e i campi sportivi, dall’altro, le piscine e i trampolini. Una grande vetrata sospende le vele nel cielo, e consente di vedere attraverso l’edificio, alleggerendone la massa.
Project management
L’attività di pm si è concentrata su un aspetto critico quanto delicato: la progettazione delle vele, traducendo il concetto formale in una soluzione costruttiva. Il principio progettuale era di avere una serie di vele sempre diverse, che svettassero come gonfiate dal vento: ma la realizzazione di cinquanta vele tutte diverse avrebbe avuto costi proibitivi. Nell’attività di project management e project development, si è quindi lavorato su due strategie parallele, legate tra di loro. Da un lato, sulla semplificazione costruttiva, per passare da elementi complessi a standard ripetibili. Dall’altro, sulla percezione delle vele, lavorando sulla forma delle parti singole e sulla loro relazione, per ottenere la varietà con moduli sempre uguali. Lo scopo era sviluppare il concept evolvendolo in una soluzione realizzabile: riducendo i costi di esecuzione, ma mantenendone e magari rinforzandone l’impatto estetico.
Un lavoro mirato sull’efficacia del progetto e sviluppato a tutte le scale, come nel caso di Escargot – anche se in dimensioni e con budget molto maggiori. Il lavoro di pm ha ridotto il numero delle vele modello a cinque: quattro usate nei fronti e una negli angoli dell’edificio. L’ottimizzazione della geometria, una volta dimensionati gli elementi strutturali, ha portato verso vele a curvatura semplice formate da tubolari metallici saldati. Ciò che rende efficace questo schema è la definizione della forma delle singole vele, costantemente verificata rispetto all’impatto complessivo. E così la razionalizzazione dei pannelli in maglia metallica, applicati in tre texture e orientati secondo la maglia strutturale.
Un progetto ambizioso, per una soluzione di pm condotta in autonomia, “from start to finish”, usando McNeel Rhinoceros: l’esito è stata la produzione dei disegni esecutivi, divenuti poi contrattuali.