CONCORSO “CARLO SCARPA: UNO SGUARDO CONTEMPORANEO”
BANDITORE:
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, in collaborazione con il MAXXI di Roma e Regione del Veneto
PRIMO PREMIO
PUBBLICAZIONI:
Roberta Valtorta, Elisabetta Michelato, a cura di, “Carlo Scarpa. Uno sguardo contemporaneo”, Marsilio Editori, Venezia 2011
MOSTRE:
“Carlo Scarpa. Uno sguardo contemporaneo”, a cura di CISAPalladio e MAXXI Architettura, Centro Carlo Scarpa, Treviso, 28 ottobre 2011 – 2 marzo 2012
“Carlo Scarpa. Uno sguardo contemporaneo”, a cura di CISAPalladio e MAXXI Architettura, Palazzo Barbaran, Vicenza, 17 giugno – 18 settembre 2011
La tomba Brion tra effimero ed eterno
Le architetture di Carlo Scarpa instaurano una straordinaria relazione con la temporalità. Da un lato sono totalmente immerse nello scorrere del tempo, testimoni concrete della caducità. Il calcestruzzo si sgretola, l’acqua stria le pareti, le forme archetipiche rievocano passati lontani. Si percepisce un senso di imminente rovina, figlia della debolezza terrena: siamo nel mondo della materia sensibile. Dall’altro esse appaiono come sospese in un limbo, immuni alle contestualizzazioni stilistiche. Abitano la dimensione dell’eterno, e a questo concorrono i raffinati sistemi meccanici, i dettagli preziosi, l’uso degli elementi naturali: siamo nel mondo delle idee, nell’iperuranio. Questo dualismo genera, e domina il complesso monumentale della tomba Brion, dove la forma assume caratteri tanto onirici da diventare mistici. Piastrelle colorate segnano gli edifici, li tatuano rilucendo. Impreziosiscono il cemento grezzo, ne tracciano le modanature, rendendo vive le pareti e costruendo un fil rouge che percorre tutte le parti della tomba.
“Ri-conoscere” quell’architettura vuol dire guardarla con occhi nuovi: cioè con una intenzionalità capace di andar oltre quelli che Edmund Husserl chiamava adombramenti. Privilegio di questo sguardo è mettere in scena quel dualismo, scoprirlo come valore e come essenza. Nasce così una campagna fotografica che trasfigura la tomba Brion, ne svela un nuovo modo d’essere. Non guardando, come le foto storiche della tomba, alla sua purezza formale, ma piuttosto raccontando la sua dimensione onirica. Dodici scatti realizzati in condizioni atmosferiche uniche, che esaltano i colori dei gioielli incastonati nella materia incolore del cemento. Lampi che emergono dalle nebbie e toccano lo sguardo, come isole nella corrente del tempo.
Tutte le fotografie sono disponibili on-demand, in stampa singola con qualità Fine-Art numerata, su tela o in book fotografico, in diversi formati e con varie opzioni di carta e copertina. Per acquistarne copia, contattateci!